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La nostra fortuna è vivere nel golfo di Napoli :

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GOLFO-DI-NAPOLI

L’isola della Gaiola 

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 tesoro nascosto, noto soprattutto per la fama leggendaria di luogo maledetto. Si tratta di una delle isole minori presenti tra le acque del Golfo di Napoli. Si trova di fronte a Posillipo, al centro del Parco Sommerso di Gaiola, un’area protetta dell’estensione di circa 42 ettari. L’isola si colloca nelle immediate vicinanze della costa, a soli 30 metri di distanza dal bagnasciuga.

Formata da due isolotti minori, uniti tra loro da un ponte. Gli isolotti si trovano a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Sono pressoché delle stesse dimensioni. Uno di essi risulta da sempre disabitato, mentre sul secondo è stata costruita una casa, effettivamente abitata nel corso degli ultimi cento anni. L’isola prende il nome dalle cavità che caratterizzano la costa di Posillipo. Il termine “Caviola” è stato tramutato nel nome Gaiola.

Procida, L’isola di Arturo

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Gia terra de Il Postino,famoso film dell’attore Massimo Troisi, l’isola di Procida poco lontana dal golfo di Napoli con le sue scogliere scoscese, il suo mare verde smeraldo e le spiaggette paradisiache ha contribuito a far vincere il Premio Strega a Elsa Morante proprio con L’isola di Arturo. Nel libro, la scrittrice descrive i paesaggi procidani, le case variopinte, il Castello che domina dall’alto ma anche le tradizioni, gli usi e i costumi della meravigliosa terra campana.

Ischia

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Ischia è un’isola dell’arcipelago delle isole Flegree, conosciuta oltre che le sue spiagge e il suo paesaggio aragonese anche per le terme curative.

Ischia si trova nell’estremità settentrionale del golfo di Napolie chi va a visitarla, non perde l’occasione di fare un salto anche nelle isole vicine: Procida e Vivara. Ischia è la maggiore ed è la terza più popolosa isola italiana dopo Sicilia e Sardegna.

E’ un’isola molto turistica, i prezzi sono simili a qualsiasi altro luogo in cui soprattutto in primavera ed in estate, non manca il divertimento a due passi dalle spiagge e dal mare.

Ecco alcuni suggerimenti per visitare Ischia senza spendere una fortuna.

Ischia, cosa visitare

Il Castello Aragonese ed il borgo antico di Ischia Ponte

L’isolotto su cui sorge il Castello Aragonese è collegato con un istmo all’antico borgo di mare di Ischia Ponte o borgo di Celsa. La fortezza che risale al V secoloè stata un luogo strategico dal punto di vista politico e militare, ma anche scenario di matrimoni nobili e incontri letterari.

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Il Porto e l’antica Villa de’ Bagni

Il porto di Ischia è stato fatto costruire da Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, che dà incarico di trasformare l’antico lago vulcanico in porto per facilitare il suo arrivo nell’isola. Nell’arco di pochi decenni, l’immagine della piccola Villa de’Bagni cambia: da luogo delle sorgenti, con vasche a cielo aperto a capitale dell’isola. Nascono nuovi edifici, soprattutto lungo l’arteria principale, corso Vittoria Colonna, mentre piazza Croce diventa il punto di incontro, cuore della vita e delle attività.

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Cartaromana

La baia di Cartaromana si trova a Ischia Ponte ed è una bellissima spiaggia con caratteristici scogli. E’ famosa per la storia che la ricollega all’antica Aenaria, florido insediamento romano, oggi sommerso nelle acque della baia. Dai reperti, si evince la presenza di fabbriche e terrecotte e di botteghe per la lavorazione dei metalli.Tra il 130 e il 150 d.C., Aenaria scompare bruscamente, sommersa da una colata lavica.

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L’acquedotto

L’acquedotto, detto dei Pilastri, si trova al confine tra il Comune d’Ischia ed il Comune di Barano. Esso viene iniziato dal cavaliere Orazio Tuttavilla nel 1580, ma i lavori si interrompono e restano sospesi per quasi un secolo, fino al 1673 quando mons. Girolamo Rocca riprende l’esecuzione dell’opera volta a portare a Ischia Ponte l’acqua della sorgente di Buceto.

L’ISOLA DI CAPRI

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La splendida isola di Capri sorge nel Mar Tirreno, davanti alla penisola sorrentina. Divenuta celebre nel 1826 dopo la scoperta della Grotta Azzurra, Capri è un luogo “mitico” che continua a essere meta per viaggiatori, intellettuali e stelle dello spettacolo.

Fra i primi a restarne ammaliato, l’imperatore romano Tiberio, che si autoesiliò sull’isola: è sua la magnifica Villa Jovis, conosciuta come “palazzo di Tiberio”, a cui si arriva dopo una passeggiata di 45 minuti dalla chiesetta di San Michele.

Alla destra delle rovine, si può ammirare il cosiddetto “Salto di Tiberio”: si narra che da questo belvedere l’imperatore facesse precipitare i suoi nemici.
Anche l’imperatore Augusto fu un frequentatore dell’isola. Capri era infatti molto amata dai romani, tanto da aver ospitato ben 12 ville imperiali.

Negli anni 50′ del ‘900 l’isola divenne il luogo della “dolcevita” estiva ed attirò personaggi del jet set mondiale. Fra tutti, Jacqueline Kennedy che impose il suo stile introducendo la moda di camminare a piedi nudi, nonostante l’isola fosse già famosa nel mondo per i suoi sandali di corda.
Ma questa isola fantastica, oltre ad essere stata visitata da personaggi illustri, è famosa soprattutto per le bellezze naturali, la storia millenaria, il clima mite e il paesaggio luminoso.

Nel blu cobalto del suo mare, è tutto un susseguirsi di grotte -se ne contano 65 – e di faraglioni.
Di questi ultimi, tre sono i più noti: “Stella” (109 metri), “Faraglione di mezzo” (81 metri), “Scopolo” (104 metri). Da non perdere una visita in motoscafo o con piccole imbarcazioni alla Grotta Azzurra – lunga 60 metri per 25 di larghezza – il cui nome deriva dal magnifico colore dei fondali che si  riflette in tutta la grotta.

Magnifico il panorama sull’ampia insenatura di Marina Grande, il porticciolo dell’isola da dove parte la funicolare che in dodici minuti sale al paese di Capri.
Colma di angoli caratteristici: casette di tufo, tetti a terrazza, archi, pergolati, vie tortuose che sbucano sulla piazza Umberto I, la “Piazzetta” – un vero e proprio salotto all’aperto, raccolto attorno ai caffè da cui godere della splendida vista su Marina Grande -, la Chiesa di Santo Stefano (ricostruita nel 1600 mescolando forme barocche a cupole arabeggianti) e Palazzo Cerio – che un tempo fu il castello di Giovanna I d’Angiò, oggi sede del centro dedicato alla storia dell’isola -, ne fanno un luogo indimenticabile.

Attraverso una scala si sale alla spianata della cappella di San Maria del soccorso: la vista sui golfi di Napoli e di Salerno è mozzafiato.
Il belvedere di Tragara offre una veduta incantevole sui faraglioni e la Marina Piccola.
Altrettanto spettacolare è l’Arco Naturale, quanto resta della volta di un’alta cavità a picco sulla costa.
Anacapri è il secondo centro dell’isola, immersa tra uliveti e vigne. Da visitare, in piazza San Nicola, la chiesa di San Michele dal bel pavimento maiolicato, e villa San Michele, il cui giardino con pergolato invita a una sosta.

Altro luogo da non perdere: Capo Massullo, qui infatti sorge in una spettacolare posizione panoramica la casa color rosso pompeiano dello scrittore Curzio Malaparte, un edificio che rappresenta un capolavoro del razionalismo italiano.

Infine chi ama la natura deve salire sul monte Solaro (589 metri), in seggiovia o a piedi attraverso una mulattiera: qui è possibile visitare anche i resti del Fortino di Bruto (primi  ‘800).

LI GALLI, IL BELLISSIMO ARCIPELAGO A FORMA DI DELFINO TRA CAPRI E POSITANO

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Visto dall’alto sembra proprio un delfino, nella realtà è Li Galli un piccolissimoarcipelago formato da tre isolotti che si affacciano tra Capri e Positano.Attualmente è di proprietà privata e quindi è possibile visitarlo solo su invito, i meno fortunati possono però ammirarlo da lontano facendo un tour in barca.

L’arcipelago è formato da Gallo lungo -che è l’isola più grande-,La rotonda e La Castelluccia, tutta la zona fa parte dell’area marina protetta di Punta Campanella. E’ conosciuto anche come La Sireneuse, perché secondo la leggenda un tempo era proprio abitato da sirene, che ammaliavano con il loro canto i marinai in transito.

Sempre secondo la mitologiasolo due navi riuscirono a non naufragare contro gli scogli, quella di Ulisse la cui storia è narrata nell’Odissea di Omero e quella degli Argonauti che si salvarono grazie a Orfeo.Si dice poi che lo stesso nome Li Galli derivi proprio dall’iconografia delle sirene che, nell’arte greca arcaica, non sono metà donna e metà pesce ma piuttosto, metà donna e metà uccello.

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L’arcipelago fu scoperto negli anni Venti dal ballerino e coreografo russo Leonide Massine, all’epoca Li Galli era coperto da rovine romane ed era disabitato, egli l’acquistò e ci fece una villa grazie all’architetto Le Corbusier e un teatro. Alla sua morte, venne acquistato da un danzatore russo Rudolf Nureyev che aveva il sogno di realizzare una scuola di ballo. La sua scomparsa prematura glielo impedì e nel 1988 l’isola rimase di nuovo disabitata.

Dal 1993, è in mano all’ imprenditore sorrentino Giovanni Russo che acquistò l’arcipelago per quattro miliardi e ottocento milioni di vecchie lire. Nell’isola c’è una villa di tre piani con pareti addobbate con mosaici turchi e andalusi e all’ interno sono raccolti tappeti klimt e bronzi anatolici. Tanti i personaggi che Li Galli ha ospitato da Greta Garbo a Roberto Rossellini, da Anna Magnani a Ingrid Bergman, da Jacqueline Kennedy a Aristotele Onassis e ancora Hilary Clinton e Franco Zeffirelli.

Nel 2002 circolò la voce – poi smentita da Giovanni Russo, proprietario di Li Galli – che l’isola fosse in affitto per 55 mila euro a settimana, il prezzo comprendeva i pasti e l’uso dello yacht. Che sia stato vero o meno poco importa, visto il costo inaccessibile, non rimane che consolarsi guardando lo splendido delfino almeno da lontano.

 

Imbarcazioni per charter:

 

 

 

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RIVA VERTIGO 63