Imbarcazione da diporto costruita nel 2005 ha contribuito a scrivere le linee guida degli sports yachts per il profilo estetico e prestazionale, dotata di 3 cabine e 2 bagni, motorizzata con motori man da 1360 cavalli con trasmissione in linea d’asse e V drive per permettere maggiore spazio sotto coperta grazie alla posizione dei motori un po più a poppa rispetto alla solita e diretta linea d’asse (ciò comporta:” una perdita di prestazioni e un aumento di vibrazioni oltre ad avere un accessorio meccanico in più”).
L’azimut si presenta prepotentemente sul mercato con questo modello riscuotendo successo e vendendo molti esemplari, le linee esterne sono firmate dall’architetto Stefano Righini, il design degli interni è affidato a Carlo Galeazzi.
Lo scafo all’esterno è molto accattivante lanciato sul mercato con la murata in bicomponente bordeux , la tuga bianca in gealcot e il celino dell’hard top caratterizzato dalla presenza di vetri che danno luce all’ambiente. I colori delle murate sono stati scelti dai nuovi armatori, i più visti: bordeux, azzurro, nero,bianco.
Sono dotati di travel lift, e di hangar per il tender, il calpestio è in teak massello, la spiaggietta di poppa è molto ampia, il pozzetto è caratterizzato da un elegante prendisole, è possibile sfruttare lo spazio che resta per un tavolino per aperitivi all’aperto. Quest’area può essere protetta dai raggi del sole da un bimini anch’esso elettro-idraulico. La dinette presenta un comodo divano a sinistra nave mentre a dritta nave c’è la presenza di un tavolo in legno wengè dove scompare un televisore lcd.
A sinistra nave c’è la plancia di comando costituita da 1 poltrona di guida e un divano, bellissimi agli occhi e al tatto, forse troppo vicini al cruscotto infatti lo spazio per muoversi e cambiare posizione è insufficiente. A sinistra le solite manette elettroniche e joystic seaenergy ( utilizza in modo sincronizzato elica di prua di poppa e motori.) Il cruscotto può definirsi economico per questo segmento.
Il primo obbiettivo raggiunto dopo aver donato un fascino modaiolo ad un open, è quello di trasformare un imbarcazione completamente aperta in una completamente chiusa in pochi minuti, grazie al hard top e al suo importante impianto che permette di chiudere il celino a forma di fisarmonica.
Un altra caratteristica insolita di questo layout è che gli accessi sotto coperta sono 2, uno per l’accesso all’ambiente notturno e uno per la cucina, quest’ultima caratterizzata con linee minimali con la maggior parte dei piani da lavoro in alluminio per permette allo chef di cucinare.
La cabina armatoriale è a centro nave a tutto baglio, il letto matrimoniale di forma quasi circolare è a sinistra nave, a dritta nave c’è un tavolo e dei divani ed all’estrema poppa c’è l’accesso al bagno, dotato di un fantastico box doccia con porta in vetro, wc elettrico,bidet, lavabo, specchio etc.
Le emozioni più grandi si vivono grazie alla presenza delle 6 finestre di forma quadrata che danno un contatto infinito con il mare sia in navigazione che fermi in porto e ricordano all’armatore il grande privilegio che la vita gli ha donato. Le finestre sono vicine al letto matrimoniale (lato sinistro) e vicino al tavolino e i divani ( a dritta nave).
Nell’estrema prua c’è una cabina vip con letto matrimoniale e bagno privato.
A sinistra nave c’è una cabina con letti in piano.
All’estrema poppa con accesso da tambuccio affianco al prendi sole di poppa quindi ancora nella parte esterna della nave c’è la cabina del comandante buona posizione per la privacy ma molto scomoda per un 68′ piedi fuori tutto lungo 21 metri, come al solito !.
Dotata di letti a castello a prova di infarto e respirazione alpinista, senza dilungarci a discutere della doccia, insomma per i cantieri costruttori il buon riposo del equipaggio, che ha grandi responsabilità e garantisce la qualità della vacanza agli ospiti ed agli armatori, sembra ancora un concetto astratto.
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